Strage di Portella della Ginestra strage | |
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Il memoriale della strage | |
Tipo | Sparatoria |
Data | 1 maggio 1947 10:15 |
Luogo | Piana degli Albanesi |
Stato | Italia |
Coordinate | 37°58′34″N 13°15′22″E |
Obiettivo | Manifestanti |
Responsabili | Presumibilmente Salvatore Giuliano e la sua banda |
Motivazione | Violenza politico-mafiosa |
Conseguenze | |
Morti | 11, più 3 in seguito[1] |
Feriti | 27[2] |
La strage di Portella della Ginestra fu un eccidio commesso il 1º maggio 1947 in località Portella della Ginestra, nel comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano,[3] che sparò contro la folla di contadini riuniti per celebrare la festa dei lavoratori, provocando undici morti e numerosi feriti.[4][5][6]
Le motivazioni della strage risiedevano, oltre che nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti, anche nella volontà dei poteri mafiosi e delle forze reazionarie di mantenere i vecchi equilibri nel nuovo quadro politico e istituzionale nato dopo la seconda guerra mondiale. Inoltre, l'eccidio dette inizio alla crisi del maggio 1947 e, nei giorni successivi, fu seguita da assalti a sedi dei partiti di sinistra e delle camere del lavoro della zona. Nonostante non siano mai stati individuati i mandanti, la banda di Giuliano è stata indicata da più parti come la sola ed unica responsabile della strage, in quanto i banditi erano intenzionati a intimidire la popolazione contadina che reclamava la terra e aveva votato per il Blocco del Popolo nelle elezioni del 1947; tuttavia, alcuni politici, storici e giornalisti hanno formulato ipotesi sulla responsabilità degli ambienti politici siciliani e nazionali, nonché su presunte ingerenze dei servizi segreti statunitensi.[4][5][6][7][8]